Il Congresso di Vienna fu una conferenza tenutasi nell’omonima città, allora capitale dell’Impero austriaco, dal 1° novembre 1814 all’8 giugno 1815. Vi parteciparono le principali potenze europee allo scopo di ridisegnare la carta dell’Europa e ripristinare l’Ancien régime dopo gli sconvolgimenti apportati dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche. Con il Congresso di Vienna si apre infatti quella che viene definita come l’età della Restaurazione.
Il nuovo assetto politico territoriale italiano
Dopo il congresso di Vienna l’Italia fu divisa in una decina di stati (che si ridussero ad otto, entro una trentina di anni dal Congresso, a causa di alcune annessioni di stati minori ad entità più vaste).
- Regno di Sardegna, governato dai Savoia, riottenne il Piemonte e la Savoia e venne ulteriormente ingrandito con i territori della ex Repubblica di Genova, senza alcun diritto di opposizione da parte di quest’ultima e senza plebiscito.
- Nel resto del nord venne costituito il Regno Lombardo-Veneto sotto il controllo dell’Austria, comprendente i territori di terraferma della Repubblica di Venezia (Veneto, Friuli e Lombardia orientale), che contrariamente ai principi-guida del Congresso non venne ricostituita, uniti alla parte rimanente della Lombardia. Ad esso fu annessa la Valtellina, per la quale furono respinte le richieste svizzere, che questa valle – appartenente alla Svizzera dal 1512 al 1797 – ritornasse alCanton Grigioni o fosse unita alla Confederazione, come cantone autonomo. Nel Lombardo-Veneto inoltre fu inserita anche la Transpadana ferrarese, un territorio appartenente allo Stato Pontificio, un lembo di terra a nord del fiume Po, storicamente e culturalmente associato all’Emilia.
Sotto forte influenza austriaca si trovavano inoltre:
- Il Granducato di Toscana sotto la dinastia degli Asburgo-Lorena (che annesse i territori del Principato di Piombino e l’Elba).
- Il Ducato di Modena sotto la dinastia degli Austria-Este.
- Il Ducato di Parma e Piacenza assegnato a titolo vitalizio a Maria Luisa d’Austria, moglie di Napoleone, alla sua morte avvenuta nel 1847 il titolo tornò ai Borbone di Parma.
- Il piccolo Ducato di Lucca venne assegnato a titolo provvisorio come compensazione per i Borbone di Parma, in attesa della morte di Maria Luisa e quindi del loro legittimo rientro a Parma (Lucca in seguito venne annessa al Granducato di Toscana nel 1847).
- Il Ducato di Massa e Carrara venne assegnato a titolo vitalizio alla madre del Duca di Modena (l’ultima esponente della casa d’Este: Maria Beatrice d’Este) ed alla sua morte nel 1829, venne annesso a Modena stessa.
Indipendenti, ma legati all’Austria da vincoli di alleanza e interesse:
- Il papa fu restaurato nello Stato Pontificio, che oltralpe perdeva però definitivamente la città di Avignone e il Contado Venassino, lasciate al Regno di Francia.
- Nell’ambito dei confini pontifici rimase la piccola ed indipendente Repubblica di San Marino, che non venne toccata dagli eventi napoleonici e che rimase sempre estranea agli eventi politici successivi.
- Nel Sud Italia il cognato di Napoleone, il maresciallo napoleonico Gioacchino Murat, fu originariamente autorizzato a mantenere il Regno di Napoli. Tuttavia, in seguito al sostegno da lui fornito al cognato durante i “Cento Giorni“, egli venne deposto e la corona fu assegnata aFerdinando IV di Borbone, che l’8 dicembre 1816 riunì il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia in un solo regno, nella denominazione già precedentemente adottata di Regno delle Due Sicilie. Quindi il Re assunse la denominazione di Ferdinando I delle Due Sicilie.
La dinastia dei Borbone di Napoli fu rappresentata al Congresso di Vienna da don Luigi de’ Medici appartenente ai Principi di Ottaviano.
fonte: Wikipedia
Enrico Langone
Asso.Inter.Lucana